20 gennaio 2025
La nostra vicinanza alla Presidente della Commissione
La Presidente Ursula von der Leyen è ricoverata da giorni in un ospedale di Hannover, la sua città. Non si conoscono i dettagli della sua malattia e le condizioni attuali, ma noi auguriamo alla Presidente di guarire e ritornare prima possibile alla guida della Commissione.
Intanto è stata rinviata la presentazione ufficiale della “Bussola della Competitività” e cioè il pacchetto di misure economiche suggerite dal Rapporto di Draghi. Nello stesso tempo è stata cancellata anche la convocazione del Collegio a Varsavia in occasione dell’inizio della presidenza polacca del Consiglio della Ue. Questioni importanti e gravi si addensano sulle istituzioni europee e per questo auguriamo alla Presidente di poter ritornare presto in salute per dare impulso ai lavori della stessa Commissione.
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La politica europea deve affrontare una situazione interna e internazionale difficile
Mentre da più parti si parla di tregua fra le parti in conflitto, sia in Ucraina che in Medioriente, la Commissione si trova stretta in mezzo fra un Consiglio composto da governi sempre più deboli, con poche eccezioni, fra cui l’Italia, e con un Parlamento dove la tradizionale maggioranza, con asse fra popolari e socialdemocratici più liberali e verdi, è sempre più incerta e debole. Tutto questo in un contesto internazionale sempre più difficile e minaccioso.
La politica europea, dentro questo contesto conflittuale, anche per le minacce di una guerra dei dazi doganali, che si annuncia sempre più aspra, sembra entrata in un circolo vizioso dovuto agli assetti istituzionali designati dai Trattati, ma anche a situazioni politiche e divisioni che sembrano ignorare la gravità delle sfide che attendono la Ue, senza distinzioni di parti politiche o di interessi nazionali dei singoli paesi membri.
La via della riforma dei Trattati, indicata prima dalla Conferenza sul futuro dell’Europa, dallo stesso Parlamento europeo e dal Rapporto Draghi, sembra non trovare chi abbia il coraggio di riproporla con tutta l’urgenza e la forza necessaria.
È chiaro a tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell’Unione che bisogna uscire da questa paralisi decisionale.
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Le minacce della guerra doganale: tutti contro tutti
Le guerre doganali non portano bene e lo dovrebbero sapere anche coloro che hanno sognato un mondo senza frontiere. L’Unione europea si trova in mezzo a conflitti e minacce, ad esempio fra USA e Cina, proprio mentre Germania e Francia, più Belgio e Austria, si trovano in situazioni politiche incerte o delicate.
All’interno della Commissione di Bruxelles si confrontano almeno due linee politiche. C’è chi vorrebbe rispondere alle sfide di Trump con ritorsioni e chi invece vorrebbe trattare con Trump, magari importando più gas americano per bilanciare l’attivo commerciale di cui l’Europa gode e particolarmente l’Italia. Purtroppo l’economia americana cresce a ritmi notevoli, mentre l’economia europea, ed in particolare quella della Germania e della Francia, è in crisi e la domanda europea, come dicono gli economisti, rimane “depressa”. Divisi è più facile perdere che vincere.
Nello stesso tempo l’economia cinese, dopo qualche flessione, ha ripreso la sua marcia in ascesa con surplus di produzione che il suo mercato interno non riesce ad assorbire. Deve, quindi, esportare sempre di più. Se non negli USA, certo in Europa. Per questo la Ue non dovrebbe procedere in ordine sparso, ma coordinare il proprio mercato e gli interessi dei paesi membri.